Turi

IL CONSIGLIERE LILLI SUSCA:“UN’AMMINISTRAZIONE INCAPACE DI ASSUMERSI LE RESPONSABILITA’”

di Massimo Sportelli

Bacchetta duro, e parecchio, il Consigliere Lilli Susca l’attuale amministrazione Comunale targata Tina Resta.

Diversi gli argomenti trattati in occasione del comizio dello scorso 19 settembre tenutosi in Piazza Aldo Moro: sede dell’UTE, ex Cinema Zaccheo, Onorificenza a Vito di Palma, progetto Gramsci e Accoglienza stagionali.

Anche se diversi, tutti questi argomenti hanno un unico filo conduttore secondo Susca: un’amministrazione lenta, senza progetti ed incapace di assumersi responsabilità.

La mancanza di responsabilità della maggioranza (in partico­lar modo quella del primo cittadino) è stata accostata, in par­ticolar modo, a due dei cinque punti del discorso: la (non) accoglienza dei lavoratori stagionali ed il progetto Gramsci.

In merito al primo il Consigliere afferma che non vi è stata nessuna programmazione nella gestione dei lavoratori stagionali.

«Esseri umani trattati come bestie da soma» – tuona Lilli Susca – e questo sarebbe successo perché il Sindaco Resta non avrebbe pensato ad una programmazione di accoglienza da concertare insieme alle forze dell’ordine».

«Questi lavoratori, quando raggiungono il nostro paese hanno bisogno di un luogo dove mangiare, dormire e lavarsi» pro­blema che neanche si sarebbe posto il Comune di Turi.

Persone lasciate allo sbando ed alcuni di loro si sono resi protagonisti di alcune vicende che avrebbero potuto turbare la pubblica sicurezza (pensiamo ad esempio ad un accol­tellamento avvenuto nei pressi di un locale turese qualche mese fa).

«Sicurezza pubblica che non si realizza semplicemente chie­dendo l’intervento delle forze di Polizia, ma che deve essere studiato e programmato dall’amministrazione e dalle forze dell’ordine» cosa che non sarebbe stata fatta.

In merito al progetto Gramsci, invece, secondo il Consigliere di minoranza ancora una volta il Sindaco avrebbe perso l’oc­casione per assumersi finalmente delle responsabilità.

«Ho presentato una mozione per istituire una Commissione di studio per il progetto Gramsci, ed il Sindaco, senza esita­zioni ha detto subito sì, nominandomi anche Presidente» ed aggiunge « E sapete perché ha detto subito di si? Perché non voleva assumersi nessuna responsabilità e subito mi ha passato la patata bollente. Questo ruolo avrebbe dovuto rico­prirlo il sindaco e non un consigliere», conclude « Io non penso sia corretto da parte di un Sindaco agire in questo modo».

In merito a quest’ultima affermazione, la domanda ci è sorta spontanea e l’abbiamo sottoposta all’autrice.

Se tutto questo non sarebbe corretto, se sarebbero respon­sabilità che dovrebbe assumersi un Sindaco, quali sono stati allora i motivi che l’hanno spinta ad accettare l’inca­rico di Presidente della Commissione di studio per il progetto Gramsci? (bastava semplicemente dire “No grazie” ndr)

Ed il consigliere ci ha risposto così.

« Non avrei potuto rifiutare l’incarico di Presidente di una Commissione che proprio io ho richiesto, sarebbe stata una contraddizione» .

Vero, corretto. Però a questo punto non si capisce la finalità della critica. In questa ipotesi il Sindaco sarebbe responsabile di aver riposto fiducia anche in un consigliere di minoranza?