Cronaca

RINVIATI A GIUDIZIO IL COORDINATORE FDI TURESE SANDRO LAERA E SUA MOGLIE

Di questa storia ne parlammo già nel mese di luglio 2022 in un nostro articolo, e chiudemmo con la promessa che ne avremo riparlato nel caso in cui ci sarebbero stati degli sviluppi. Ecco il link https://www.mistraltvturi.it/2022/07/02/truffa-e-calunnia-ecco-cosa-contesta-la-procura-a-sandro-laera/?fbclid=IwAR1XBTiE8pYnWpMnoAcPvdDesF5E-OqoV01U08mN1z0xVxgXzgjP_fOJA_k

Ieri, 24.11.2022, c’è stata l’udienza preliminare dinanzi al Giudice Dott. Alfredo Ferraro, per decidere se rinviare a giudizio i coniugi (e non solo loro) per il reato di Truffa ai danni dell’Inps e falso in atto pubblico per induzione in errore dei dipendenti INPS per ipotetici fittizi rapporti di lavoro creati ad hoc, al fine di ottenere una serie di benefici, quali ad esempio, contributi ai fini pensionistici, Indennità di disoccupazione (Naspi).

Le indagini, meticolose, curate dai Carabinieri del Nil di Bari, avevano ricostruito una serie d ipotetici rapporti fattizi che partivano dal lontano 2011 sino al 2019.

Dopo una discussione in camera di consiglio, il Dott. Alfredo Ferraro ha affermato che:

  • Per i reati contestati sino all’anno 2014, è scattata la prescrizione;
  • Per quelli contestati dal 2014 al 2019 Il reato di Truffa è stato riqualificato in Indebita percezione di erogazioni pubbliche  (art. 316 ter cp) .

Per dirla semplice: secondo l’accusa, i due coniugi, attraverso le loro condotte avrebbero percepito indebitamente somme pubbliche che, sommate tra loro, superano i famosi 3.999,96 euro; la normativa, invece, prende in considerazione la singola prestazione pubblica e non la somma. Per tali ragioni si è passati dalla Truffa all’Indebita percezione.

Chiarito che, sempre secondo i magistrati, l’indebita percezione ci sarebbe stata, questa a sua volta può prendere due strade diverse: essere considerata reato oppure violazione amministrativa: a deciderlo è l’importo

Infatti il secondo comma dell’art. 316 ter c.p recita testualmente «Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito».

Nella fattispecie in questione, considerando che, le singole prestazioni ipoteticamente ed indebitamente percepite non superano i famosi euro 3.999,96 ai due coniugi gli è stata contestata la violazione amministrativa.

  • Arriviamo al nocciolo della questione: Il giudice ha rinviato a giudizio i coniugi Laera perché ha ritenuto fondata l’accusa di aver commesso diversi reati di falso ideologico per induzione in errore dei funzionari INPS contestando loro il reato previsto dal combinato disposto degli articoli art. 476 e 48 cp, ovvero i coniugi avrebbero indotto in inganno L’Inps per ottenere delle prestazioni pubbliche, reato per il quale è prevista una pena della reclusione sino a sei anni.

La data della prima udienza è fissata per il giorno 07.06.2023.

Insomma, la magistratura, a differenza dei coniugi Laera e la loro bella compagnia, ha ritenuto che i fatti denunciati dal sottoscritto il 3 ottobre 2019 attraverso un video, non erano da considerarsi diffamatori, come da loro denunciato con querela, ma li ha ritenuti fondati tali da rinviarli a giudizio, fermo restando che già sono stati mandati a processo per Calunnia nei confronti del sottoscritto, udienza che si terrà il prossimo 17.01.2023.

Ed allora, se è vero quello che i coniugi scrivono, raccontano, a destra e a manca che tutto questo altro non sarebbe che il frutto di una mia “vendetta personale” (e gli sarei riconoscente se dichiarassero pubblicamente quali sarebbero i moventi di questa) ma che soprattutto sono innocenti, allora potrebbero un giorno rinunciare ad una ipotetica prescrizione, affrontare il processo sino alla fine, in modo tale che ad affermare la loro innocenza sia una sentenza.

Massimo Sportelli