Cronaca

TURI PIANGE VITTORIA. UNA DELLE MORTI DA TENERE SULLA COSCIENZA?

Volutamente questa settimana ho deciso di non pubblicare l’editoriale sul nostro settimanale Liberamente, affinchè, queste mie parole, possano arrivare a più persone possibili grazie al web.

Ieri mattina, Vittoria De Paolis, si sveglia al mattino presto per recarsi a lavoro. In campagna, probabilmente per la raccolta delle ciliegie. Lo fa in compagnia di altre quattro donne, quattro colleghe, non sapendo che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita.

Ieri, pensavo e ripensavo a Vittoria, che per anni è stata la mia vicina di casa; la prima persona che conobbi quando arrivai a Turi ben 12 anni fa. Era fuori casa ad occuparsi della pulizia degli spazi esterni e con garbo, gentilezza e molta discrezione, quando mi vide arrivare sussurrò con un filo di voce un semplice “Buongiorno!”. Semplice ma ricco di rispetto.

Quella donna, mamma, moglie, figlia oggi non c’è più. E non lo è perché stava andando a lavoro. Impensabile, inaccettabile per me, figuriamoci per la famiglia e tutti i suoi cari.

Quella maledetta SS 172, la Turi-Casamassima, una strada così importante ma pietosa per quanto sia stretta: di lì ci passano tutti: dalle macchine ai camion ai trattori per raggiungere le loro campagne.

Quante volte abbiamo sentito che da un giorno all’altro sarebbero iniziati i lavori per un allargamento, sembrando quasi imminente: ed invece sono passati decenni.

E qui la domanda mi viene spontanea: ma i politici di ieri e di oggi, locali e non, dove erano? Quanto hanno lottato affinche quei maledetti lavori iniziassero? C’erano cose più importanti a cui pensare? E la sicurezza, l’incolumità dei cittadini, non sarebbe un argomento da mettere in cima a qualsiasi ordine del giorno? Probabilmente per loro no. E per questo Turi piange, ancora una volta, un concittadino.

Ieri, il Senatore Boccardi, scriveva un post, dove invitava a gran voce, la viceministro Teresa Bellanova, a velocizzare le procedure per effettuare i lavori di allargamento proprio sulla SS172, in quanto i fondi, non solo sono disponibili, ma lo sono già dal 2012. Avete letto bene: DAL 2012!

E nel mentre, i nostri politicanti locali, sono alle prese con argomenti più “importanti” di questo. Ne volete un esempio?

Un consigliere spreca le sue energie affinchè si facciano interventi sulla manifestazione di “San Valentino sotto l’arco” perché ci sarebbero delle pubblicità occulte, e per questo redarguisce tutti: dal Comandante dei Vigili Urbani al Sindaco!; è da un anno che si fanno comizi a destra e a manca per urlare allo scandalo che il comune di Turi non è riuscito a far realizzare l’opera “Compagni ed Angeli” ovvero il progetto Gramsci, e pertanto ha perso 850 mila euro… Permettetemi….E sti cazzi!

Quella grinta, quelle urla, perché non sono state utilizzate per far effettuare i lavori sulla SS 172? Perché non avete interpellato, tirato per la giacchetta i vostri amici Onorevoli affinche si attivassero per questi lavori?

Ma no! I Parlamentari si interpellano per le passerelle, per i selfie, mica per le cose serie.

Qui a Turi abbiamo la fortuna di avere un Senatore della Repubblica, che si chiama Michele Boccardi, che è a stretto contatto con la cittadinanza, potrebbe essere il nostro portavoce a  Roma ed anziché “sfruttare” il Senatore affinchè si realizzino sul nostro territorio delle opere pubbliche, lo si interpella per finanziare campagne elettorali. Una vergogna!

Cari politici locali, alzi la mano chi di voi ha chiamato il Parlamentare a voi legato, per sollecitare queste opere pubbliche. Probabilmente nessuno. E questa è una intuizione semplice da comprendere, basta analizzare piccole cose: si è avuto il barbaro coraggio, di criticare alcuni lavori di manto stradale che sono stati realizzati per le vie del paese definendoli anche inutili: bene, quei lavori servono anche a tutelare l’integrità fisica dei pedoni e non solo l’integrità delle vetture. Ma questo probabilmente è un concetto difficile da comprendere.

A Vittoria ed a tutte le persone ferite da quel tragico incidente da cittadino turese porgo le mie scuse.

Massimo Sportelli